Santa Maria Del Bando

Una piccola costruzione bianca, solitaria, aggrappata alla nuda roccia, che spicca con la sua austerità tra la vegetazione e i terrazzamenti naturali, dominando dall'alto l'abitato di Atrani e la valle del torrente Dragone.

E' così che appare il Santuario di Santa Maria del Bando, distante 750 gradini circa da Atrani, dislocati tra vicoletti animati dall'intima vitalità di questa comunità, terrazzamenti e campagna: un viaggio a ritroso nel tempo, quando la vita procedeva sicuramente in maniera meno frenetica e la spiritualità era espressione di devozione sincera.

Documentata per la prima volta nel 1187 (ma non è da escludersi che potesse esistere già ai tempi della Repubblica Marinara di Amalfi), la Chiesa di Santa Maria del Bando divenne col tempo il luogo in cui venivano proclamati i bandi, ossia i pubblici annunci e le condanne per i malfattori, rivolti alla popolazione.

Santa Maria Del Bando

La leggenda narra che il sito sia stato costruito come voto in seguito a un miracolo operato dalla Santa Vergine che avrebbe salvato un uomo condannato ingiustamente all'impiccagione, episodio tra l'altro raffigurato in un affresco quattrocentesco conservato sull'altare maggiore.

L'edificio sacro è orientato verso est ed è costruito sfruttando un piccolo pianoro di uno sperone di roccia a ridosso delle pareti a strapiombo del Monte Aureo. Le solide pareti esterne, i volumi compatti e le piccole finestre conferiscono alla chiesa l'aspetto esterno di una fortezza, inserito in uno scenario rupestre particolarmente suggestivo.

Gli interventi di ristrutturazione del XVIII secolo hanno conferito al sito l'attuale gusto barocco, con stucchi, cornici e riquadri.

Santa Maria Del Bando

L'altare maggiore è del 1886 mentre il pavimento in maioliche policrome di fattura napoletana settecentesca provengono dalla Collegiata di Santa Maria Maddalena.

L'attuale statua della Madonna è un dono del famoso imprenditore di origini atranesi Vittorio Perrotta, dopo il trafugamento dell'antica effige. Rettore della chiesa è il parroco don Carmine Casola Satriano.

Dalla cella campanaria, dalla sacrestia e dalla terrazza esterna si può ammirare un panorama unico, abbracciando in un solo colpo d'occhio il pittoresco borgo di Atrani, la valle del Dragone, lo sperone del Cimbrone da un lato e la torre dello Ziro dall'altro.